Come oramai succede da alcune stagioni, l’appuntamento conclusivo dei Concerti Aperitivo al Ridotto del Teatro Regio, è tenuto da l’Ensemble della Filarmonica Toscanini impegnata in brani opportunamente adattati per piccola orchestra con la presenza della voce. Domenica 23 aprile il concerto, presentato da Simone Tomei, che ha per titolo “Romanticismi al crepuscolo”, offre come programma, oltre ad uno dei Lieder di Gustav Mahler da ‘Das Knaben Wuderhorn” alcune romanze musicate da Francesco Paolo Tosti su testi di Gabriele D’Annunzio. Le canterà il mezzosoprano Anna Maria Chiuri, interprete versatile, assolutamente a suo agio anche nel repertorio tedesco tardo romantico.  Direttore dell’ensemble e autore delle trascrizioni è Francesco Lanzillotta, da anni protagonista di questo concerto di chiusura della rassegna a cui abbiamo chiesto di illustrarci il progetto.

 
A Lanzillotta chiediamo una riflessione sul valore musicale delle canzoni di Tosti
«Sono l’espressione di un lirismo tipicamente italiano in cui la semplicità diventa un punto di arrivo, sintesi di una grande scuola che con poco riesce a creare perle musicali.»
E qual è stato suo tuo lavoro di adattamento e di trascrittore?
«L’accompagnamento pianistico non avrebbe giustificato l’utilizzo di un’orchestra da camera. C’era bisogno di un’idea che rendesse credibile la presenza di un gruppo nutrito di musicisti. Ho scelto quindi di mantenere la melodia e l’impianto armonico originale, mentre il tessuto orchestrale è totalmente di mia invenzione, mentre con Mahler il mio lavoro è stato totalmente diverso: ho letteralmente orchestrato i suoi Lieder per organico ridotto senza l’immissione di nuovo materiale musicale. »
Qual è la romanza di Tosti che le piace particolarmente?
«Non è facile scegliere, ma sono affascinato dalle Quattro Canzoni di Amaranta, in particolare la prima Lasciami! Lascia ch’io respiri. Già dall’introduzione, molto lenta, si avverte la sua profonda carica drammatica acuita dall’incedere incalzante. L’effetto è di sottolineare l’ansia, lo sgomento della protagonista con le sue incalzanti invocazioni. Il dramma è palpabile dall’andamento instabile e dai colori delle note, cariche di sfumature.»