La Toscanini Academy – Big Band diretta da Beppe Di Benedetto un gruppo di giovani talentuosi pieni di energia alle prese con un programma entusiasmante di classici immortali del jazz anni 20 e 30 è protagonista del secondo appuntamento del Festival Toscanini in Piazzale San Francesco (ore 21.30)

Pensieri jazz, melodie fluide, assoli intricati e armonie complesse per estendere i confini della musica. Ma anche tanto swing che lo strumento principe della serata, il sax, saprà dispensare come nessun altro sostituendosi alla voce umana. La scena nel secondo appuntamento del Festival Toscanini, mercoledì 18 giugno in Piazza San Francesco (ore 21.30) sarà occupata dalla neonata Toscanini Academy – Big Band diretta da Beppe Di Benedetto: un gruppo di giovani talentuosi pieni di energia alle prese con un programma entusiasmante di classici immortali come i due irresistibili notturni di Glenn Miller  In the Mood e Moonlight serenade. E ancora Sing, Sing, Sing di Benny Goodman, Soul Bossa Nova la sigla della buffa satira di spionaggio degli anni ‘90 Austin Powers una delle prime hit del compositore, produttore, arrangiatore e personaggio jazz a tutto tondo Quincy Jones, nato a Chicago nel 1933.

Nel programma anche coinvolgenti marcette come American Patrol – ovvero pattuglia americana- che include imitazioni di squilli di tromba e tamburi, poi temi suonati progressivamente più forti fino a una ricapitolazione del primo tema che gradualmente si attenua e termina in pianissimo. Un nome che spicca nel jazz moderno delle big band è Gordon Goodwin, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra il cui lavoro con il suo ensemble, la Big Phat Band, ha rimodellato il genere. Uno dei brani più significativi del gruppo è Count Bubba da considerarsi una vera e propria lezione sia di jazz che di swing. Si prosegue con Body And Soul (1929) diventata una delle sue cover più famose: essa non include la voce e segue a malapena la melodia ma di fatto è lo standard pop più registrato della storia. Spazio anche per Duke Ellington con Take the A Train che come è noto  divenne il “tema per eccellenza” eseguito regolarmente da Ellington e che portò la sua band al successo finanziario. scrisse al suo collaboratore Billy Strayhorn le indicazioni per raggiungere casa sua in metropolitana.