Presentato “Ecosounds. La Natura Suona”, il nuovo progetto che vede la collaborazione tra Fondazione Toscanini e Gruppo Davines

ECOSOUNDS
La Natura Suona
Il progetto vede la collaborazione tra Fondazione Toscanini e Gruppo Davines, per la prima volta accanto all’orchestra in un’iniziativa che unisce musica, sostenibilità e bellezza.
Parma, 17 ottobre 2025 – La Stagione Concertistica 2025–2026 della Filarmonica Arturo Toscanini, in programma all’Auditorium Paganini di Parma, ospita il progetto Ecosounds – La Natura suona. Dieci compositori contemporanei sono stati invitati a riflettere sul tema della natura e dell’ambiente attraverso nuove opere appositamente commissionate: nove per orchestra sinfonica e una per ensemble cameristico, presentate nel corso di dieci concerti del cartellone.
La selezione dei compositori riflette diversi legami con La Toscanini: alcuni, come Riccardo Panfili e Silvia Colasanti, hanno ricoperto il ruolo di compositori in residenza; altri, come Valentina Scheldhofen Ciardelli e Rosita Piritore, hanno collaborato in progetti recenti; mentre artisti come Martino Traversa vantano un rapporto di lunga data con Parma. A completare il gruppo, Delilah Gutman, Lucia Ronchetti, Alessandro Melchiorre, Leonardo Marino e Federico Gon, autori rappresentativi della scena musicale contemporanea italiana.
Accanto alla Fondazione Toscanini, il progetto si avvale della presenza di un partner d’eccezione: il Gruppo Davines, azienda B Corp leader nella cosmetica professionale, da sempre impegnata nella sostenibilità e nella ricerca di un equilibrio armonico tra scienza e natura.
Questa collaborazione sancisce un’unione di intenti che mette al centro il tema dell’ambiente, espresso attraverso un linguaggio universale e senza tempo come la musica. Il dialogo fra suono e profumo, fra ascolto e olfatto, diviene così una metafora di connessione sensoriale e consapevolezza ambientale: due esperienze che, attingendo alla memoria e alle emozioni, ci invitano a riscoprire un rapporto più autentico con la Natura.
La Natura come fonte d’ispirazione per la musica: tra Arte, Consapevolezza e Impegno Civile
Da sempre la Natura rappresenta per l’uomo un interlocutore privilegiato, una fonte inesauribile di ispirazione artistica, spirituale e scientifica. Nel corso dei secoli, il suo ruolo nell’immaginario musicale è mutato, trasformandosi da semplice oggetto di imitazione sonora – il tuono, il vento, il canto degli uccelli – a soggetto di riflessione sul rapporto tra l’essere umano e il mondo che lo circonda.
Oggi, in un’epoca segnata da cambiamenti climatici e crisi ambientali globali, la musica si fa strumento di consapevolezza e di responsabilità collettiva. Essa diventa veicolo di un messaggio civile e poetico insieme: raccontare la bellezza del paesaggio naturale e, al contempo, denunciare la sua fragilità.
Ecosounds nasce da questa urgenza. Un progetto che unisce arte e sostenibilità, tradizione e innovazione, per restituire alla musica il suo potere originario: quello di tradurre in suono la voce della Terra, invitandoci ad ascoltarla con rinnovata attenzione.
“Ecosounds è un progetto profondamente radicato nei valori artistici e civili che il nome di Arturo Toscanini rappresenta da più di un secolo” commenta Ruben Jais, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Toscanini. “Creare connessioni tra il linguaggio della Musica e quello della Natura, addentrarci nelle composizioni di musicisti contemporanei di talento significa comprendere quale sia il ruolo di entrambe, Musica e Natura, nella nostra quotidianità. Una quotidianità fatta di distruzione e non curanza, purtroppo, ma anche di coscienza e di azioni concrete a difesa del mondo che ci circonda, a cui siamo indelebilmente legati. Siamo profondamente grati al Gruppo Davines per aver scelto di condividere con la nostra Fondazione questo cammino, supportandoci nella creazione di un’idea forte a difesa del valore della Natura e del suo rapporto con gli esseri viventi”.
La Natura e il Gruppo Davines
La Natura, tema centrale del progetto, è in questa occasione intesa come fonte di ispirazione, capace di ispirare una riflessione – anche attuale – sul rapporto tra uomo e ambiente. L’ambiente è considerato dal Gruppo Davines uno stakeholder al pari di tutti gli altri, verso i quali sono orientate tutte le scelte strategiche dell’azienda. Anche la filosofia formulativa del Gruppo, che coinvolge più di 60 ricercatori nei 3 laboratori di Ricerca e Innovazione del Davines Group Village, si fonda sulla profonda connessione tra scienza e natura. La natura è vista come una guida nelle attività di ricerca del Gruppo, ma non solo: non è possibile distinguere il benessere del pianeta da quello delle persone che lo abitano. Promuovere un modello di business rigenerativo, che agisca come “force for good”, che superi il modello estrattivo “prendi-usa-getta”, è una scelta necessaria nel contesto odierno.
In questa visione, il potere della natura è anche evocativo, capace di ricordarci il suo ritmo, se siamo disposti ad ascoltarla, in un dialogo che coinvolga tutti i sensi: dall’udito all’olfatto.
“La natura è per il Gruppo Davines una fonte di continua ispirazione” spiega Davide Bollati, Presidente Gruppo Davines. “Poterne raccontare la bellezza, grazie ad Ecosounds, attraverso una forma d’arte senza tempo come la musica, ci offre nuovi spunti di riflessione, per poter ammirare con sguardo nuovo ciò che ci circonda, in un’esplorazione sensoriale collettiva. Il progetto ci è sembrato da subito allineato con la nostra visione del business come forza per generare un cambiamento positivo: crediamo infatti che Ecosounds possa essere – per tutta la comunità – un momento importante di presa di coscienza, per tornare a riflettere sulla potenza della Natura e sulla sua onnipresenza in ciò che siamo e facciamo”.
Le nuove composizioni
Il progetto Ecosounds – La Natura suona si articola attraverso dieci nuove creazioni, affidate ad altrettanti compositori italiani, ciascuno chiamato a esprimere la propria visione del rapporto tra uomo e ambiente.
Con Vincent (The Reite) (7 novembre), Valentina Scheldhofen Ciardelli celebra la terra e il processo di germinazione, restituendone in musica la crescita organica attraverso un intreccio di motivi che si moltiplicano e si rigenerano.
In Radici (Echi di Marranzano) (16 novembre), Rosita Piritore riscopre la connessione primordiale con la terra attraverso il suono dello scacciapensieri, strumento che affonda nel respiro, nella vibrazione corporea e nella sostenibilità del gesto musicale.
Delilah Gutman, con Cantico di astri per ensemble da camera (14 dicembre), esplora la dimensione invisibile dell’architettura naturale, muovendosi tra memoria e presente attraverso un linguaggio melodico di grande sensibilità.
Lucia Ronchetti, che trae ispirazione al De Rerum Natura di Lucrezio, in Schiffbruch mit Zuschauer (Naufragio con spettatore, 30 gennaio) – omaggio a Hans Blumenberg – elabora una personale e intensa meditazione sull’impotenza dell’uomo di fronte alla dissoluzione del proprio habitat, proponendo una risposta intima e acustica alla passività contemporanea.
In Suoni, Solo (12 febbraio), Alessandro Melchiorre riafferma la necessità di un’“ecologia del suono”, fondata sull’ascolto consapevole e sulla valorizzazione dell’ambiente acustico, naturale e umano, in cui la musica prende forma.
Il titolo stesso di CambiareRotta (19 marzo), firmato da Riccardo Panfili, si configura come un manifesto: un appello urgente alla coscienza ecologica e alla necessità di interrompere il processo di autodistruzione in atto.
Leonardo Marino, con De Rerum Natura (28 marzo), si confronta con l’omonimo poema di Lucrezio: un percorso di riflessione sul dualismo tra ratio, la forza liberatrice del pensiero, e religio, simbolo di chiusura e oscurità.
Silvia Colasanti, in Sacred Goddess, Mother Earth per soprano e orchestra (16 aprile), tratta dall’opera Proserpine, si ispira al mito di Persefone riletto da Mary Shelley: un racconto che diventa metafora dell’alternanza delle stagioni e del perpetuo ciclo della vita naturale.
In Landscape (10 maggio), Martino Traversa traduce in musica il grido d’allarme della natura stessa, restituendone la voce in un paesaggio sonoro che invita alla consapevolezza e al rispetto.
Infine con E(h)art (23 maggio), Federico Gon gioca con le parole inglesi heart, art ed earth, intrecciando i tre significati in una trama sonora che riflette la coesistenza – e il conflitto – tra ambiente naturale e paesaggio antropico.
Performance al termine dell’incontro di presentazione – 17 ottobre
L’incontro di presentazione del progetto Ecosounds – La Natura suona si è concluso con una performance dell’Ensemble di Archi de La Toscanini, composto da Daniele Ruzza (violino solista), Alessandro Cannizzaro (violino primo), Camilla Mazzanti (violino secondo), Diego Spagnoli (viola) e Martino Maina (violoncello), che ha interpretato una selezione da Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi.
Pubblicate nel 1725, esattamente tre secoli fa, Le Quattro Stagioni rappresentano uno dei primi e più compiuti esempi di musica descrittiva. In esse, la natura si manifesta nella sua vitalità e trasformazione continua, fino a rivelare, nell’Estate, la propria fragilità estrema: un presagio delle tensioni ecologiche del nostro tempo.
L’opera di Vivaldi, autentico capolavoro della storia musicale, continua così a parlarci con sorprendente attualità, ricordandoci che la bellezza e la potenza della natura, se non rispettate, possono trasformarsi in fragilità e distruzione.
Contatti
Fondazione Arturo Toscanini
Deborah Orlandini | Ufficio Comunicazione
E-mail: comunicazione@latoscanini.it
deborah.orlandini@latoscanini.it
tel. 0521 391331 | 348 0074410
Gruppo Davines
Alessandra Sabellico |Global Corporate Communication & Reputation Director
E-mail: a.sabellico@davines.it
Tel. 349 8012183
Be Media
Ufficio Stampa Davines Group
Serena Battiloro
E-mail: s.battiloro@bemedia.it
Tel. 340 1869091