Un inizio di Stagione “al femminile”
because especially the last few years until the present (and far ahead in the future) have proven to me that “my art” and the Arts in general are the world’s only hope and chance.
In times of a global pandemic, in times of a war in Ukraine and now also in the Middle East, in times of climate change and countless conflicts and dangers, Art is the one element that connects all human beings in the world.
When I play or hear Fanny or Felix Mendelssohn, when I play Clara or Robert Schumann, the universal message of humanity is shared with me and everyone else in the room who is present. What makes people better than discourse, fighting, arguing is communicated by music. That human beings are more than single individuals but a community. Despite all problems, I so strongly believe in this. It is my ideal in life, it makes me survive and continue. And this is why
I WON’T LEAVE MY ART BEHIND». Carolin Widmann
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«NON LASCERÒ LA MIA ARTE ALLE SPALLE
perché soprattutto gli ultimi anni fino al presente (e molto più avanti al futuro) mi hanno dimostrato che la “mia arte” e l’Arte in generale sono l’unica speranza e possibilità del mondo.
In tempi di pandemia globale, in tempi di guerra in Ucraina e ora in Medio Oriente, in tempi di cambiamenti climatici e innumerevoli conflitti e pericoli, l’Arte è l’unico elemento che collega tutti gli esseri umani nel mondo. Quando suono o ascolto Fanny o Felix Mendelssohn, quando suono Clara o Robert Schumann, il messaggio universale di umanità è condiviso tra me e a tutti gli altri presenti in sala. Ciò che fa delle persone qualcosa di meglio che il disquisire, litigare, discutere viene comunicato dalla musica. Che gli esseri umani sono più che singoli individui ma una comunità. Nonostante tutti i problemi, ci credo fermamente. È il mio ideale nella vita, mi fa sopravvivere e continuare.
Ed è per questo che
NON LASCERÒ LA MIA ARTE ALLE SPALLE».
Carolin Widmann
Mihaela Costea