Che cosa accomuna le leggi dell’universo e una sinfonia? Materia e musica condividono una struttura sorprendentemente affine: entrambe nascono da elementi semplici che danno vita a forme complesse e armoniche. Possiamo immaginare una sinfonia che si spoglia gradualmente fino a rivelare la sua essenza più pura, oppure che partendo da un piccolo frammento si espande in un intero universo sonoro. Questo concerto ci porta in un viaggio straordinario, guidato da Fabiola Gianotti, Direttrice Generale del CERN, e Ruben Jais, alla guida della Filarmonica Toscanini. Insieme, ci svelano come le scoperte della fisica possano intrecciarsi con le forme musicali, rivelando un legame profondo e affascinante tra scienza e arte. Questo concerto è molto più di una performance musicale: è un incontri che accende la curiosità, che stimola la mente e tocca le corde più profonde delle emozioni. Un’esperienza che dimostra come la cultura, in tutte le sue forme, sia il luogo dove le idee si fanno suono, energia, storia e futuro.

Con la partecipazione di FABIOLA GIANOTTI direttrice generale del CERN
FILARMONICA ARTURO TOSCANINI
RUBEN JAIS direttore
MOZART
Sinfonia n. 41 in do maggiore “Jupiter” K 551
Con il contributo di OPEM
BIGLIETTI
Intero 20 €
Over65 e convenzioni 18 €
Under35 15 €
Under25 10 €
Materia e musica condividono un principio fondamentale: ciò che percepiamo come ordine nasce da strutture elementari che, poste in relazione, generano interi universi. Su questo presupposto si costruisce un’esperienza immersiva che accompagna il pubblico attraverso un percorso di rivelazione, ascolto e scomposizione.
Fabiola Gianotti, fisica delle particelle, ex direttrice generale del CERN e musicista di formazione, apre finestre sul livello invisibile della realtà: particelle che interagiscono, simmetrie che si spezzano, forme che emergono dal quasi-nulla. A ogni suo passaggio, Ruben Jais risponde dal versante musicale, trattando la Sinfonia Jupiter di Mozart come un organismo vivente. Il tema viene isolato, ridotto all’essenza, mostrato nella sua semplicità prima di ramificarsi nuovamente nell’architettura sinfonica completa.
La Filarmonica Toscanini diventa parte integrante della narrazione: espone frammenti nella loro forma pura, come un laboratorio scientifico mostrerebbe i propri campioni, per poi reinserirli nel flusso musicale e rendere percepibile la costruzione della complessità.
In sala verranno proiettati una selezione di proiezioni inedite provenienti dagli archivi del CERN. Collisioni che lasciano scie come graffi di luce, particelle che compaiono e svaniscono nell’arco di un respiro, figure che sembrano nascere da un ordine che sfugge all’occhio umano. In questo varco, la Jupiter di Mozart smette di essere repertorio: diventa il linguaggio che permette al pubblico di orientarsi dentro un territorio che di solito resta invisibile perfino a chi lo studia ogni giorno.
Ne emerge un dialogo serrato tra due discipline che raramente convivono nello stesso spazio scenico. Scienza e musica non si spiegano reciprocamente; si osservano, si confrontano, si illuminano a vicenda. Il pubblico assisterà al momento in cui due linguaggi, nati per descrivere mondi distinti, rivelano di condividere la medesima architettura profonda.