Fabio Massimo Capogrosso
compositore in residenza
“Scrivere un pezzo è come fare un viaggio: per quanto lo si possa progettare nei minimi dettagli, ci porta a percorrere dei sentieri misteriosi. A volte prendo degli appunti in maniera molto disordinata sul pentagramma che porto sempre con me, a volte mi metto al pianoforte o registro delle idee al telefono”.
Così parla sull’arte dello scrivere musica Fabio Massimo Capogrosso, compositore in residence per la Stagione 2019/2020, nel corso della quale verranno eseguiti quattro suo brani di cui tre inediti.
Giovane ma già affermato, si riconosce per lo stile denso, potente, altamente comunicativo. “I suoi lavori sono complessi ma fruibili al massimo”-ha detto Carlo Boccadoro, il direttore della prima di Lovecraft Dream (2017) che eseguirà la Filarmonica Toscanini nel primo dei concerti Fenomeni.
Nato a Perugia nel 1984, inizia giovanissimo lo studio del pianoforte per poi diplomarsi in composizione al Conservatorio dell’Aquila. Ospite delle più importanti istituzioni come l’Accademia di Santa Cecilia e il Teatro alla Scala, tra i riconoscimenti che si sono stati assegnati, negli USA ha vinto il Bassoon Chamber Music Composition Competition e nel 2018 è stato tra i premiati della nona edizione del Discover America, indetto dal Chicago Ensemble e al Keuris Composers Contest.
“Scrivere musica significa mettersi alla prova, non esser mai contento, scontrarsi con i lati nascosti della personalità e dell’inconscio. Scrivere musica è un viaggio che mi arricchisce come uomo e come musicista ed è un lavoro che sento di dover fare”.